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Inviato da: 1455845@aruba.it
26/11/2007 7.00

mi sembra inutile parlare male dei musicisti. Per fare capire l'estraneità dei musicisti al tessuto sociale italiano, cioè la loro emarginazione, un compositore di musica contemporanea, se ben ricordo... Franco Donatoni, si presentava al Maurizio Costanzo Show vestito da "pellirossa". Ma giovanni allevi è troppo visibile e risibile per non spenderci qualche parola. Imita il primo Keith Jarrett, quello degli anni '70, con un centoventottesimo di tecnica strumentale e conoscenza musicale. Insomma ancora meno di quanto facessero i pianisti della "new age". allevi si presenta come uno scemo e si vanta di scrivere, notina per notina, le sue sonatine per principianti. Sembra che dietro ci siano jovannotti, il vaticano e comunione e liberazione al completo. Non so quanto sia vero, ma basta questo per costruire una tale "bufala"? Non è forse determinante che in italia pochi hanno una educazione musicale e che quasi tutti si rifiutano di riconoscere che la musica è una cultura, un sapere?

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41 commenti...

Re: giovanni allevi

rispetto il tuo giudizio su Giovanni Allevi ma non posso proprio condividerlo,non penso affatto che si presenti come uno scemo,nè tantomeno che imiti keith jarrett e poi non ha bisogno di vantarsi di scrivere,lo fa e basta e direi anche divinamente quindi prima di dire delle cose di questo genere non limitarti a sentirle le sue''notine''ma ascoltale!!

Da Rosa a   11/12/2007 22.14

Re: giovanni allevi

rispetto il tuo giudizio su Giovanni Allevi ma non posso proprio condividerlo,non penso affatto che si presenti come uno scemo,nè tantomeno che imiti keith jarrett e poi non ha bisogno di vantarsi di scrivere,lo fa e basta e direi anche divinamente quindi prima di dire delle cose di questo genere non limitarti a sentirle le sue''notine''ma ascoltale!!

Da Rosa a   11/12/2007 22.16

Re: giovanni allevi

mi dispiace proprio leggere qst infamie... io sn un produttore e carissimo in primis diceva il sommo maestro frank zappa ke il grande musicista e colui ke riesca comunicare le sue emozioni attraverso cs semplici inoltre carissimo sento joy e poi giudica se i suoi pezzi sn semplici senti new reinassaince e poi ne riparliamo e poi carissimo allevi e laureato in filosofia e nn mi sembra ke si presenti cm uno scemo ma bensi cm una persone semplice....

Da axel a   20/12/2007 19.02

Re: giovanni allevi

Axel ma che lingua era? Comunque confermo, Allevi è laureato in filosofia, diplomato a pieni voti in pianoforte a Perugia e in composizione (a Milano, credo).

Da Marco a   05/02/2008 16.53

Re: giovanni allevi

Non capisco i commenti stizziti. Condivido il commento iniziale che è assolutamente pertinente, Allevi fa musichetta adatta a persone musicalmente immature, e forse non solo musicalmente, e non conta nulla il suo diploma a pieni voi. Non si giudica un professionista per i suoi studi ma per ciò che produce e questo vale per qualsiasi professione.
Il suo successo, per quel che mi riguarda è solo uno dei tanti indici della profonda e globale decadenza nel nostro paese.

Da Riccardo a   14/02/2008 13.44

Re: giovanni allevi

La profonda decadenza del nostro paese è data da giudizi pieni di livore e invidia come quelli dati da Riccardo. In Italia chiunque ha un minimo di successo viene visto con sospetto. Dire c...te come quella che dietro Allevi ci sarebbero Jovanotti e Cominione e Liberazione fa cadere le braccia! Ma parliamo di Allevi e non di chi ha tutta questa acidità di stomaco che è meglio...
La questione non è, a mio avviso, quanto sia bravo Allevii, e neanche quanto siano belli i suoi dischi! La questione è: cosa ingenera in chi sente, questa musica. Nel comuni ascoltatori sensazioni indicibili, dolcissime, pacificatrici con se stessi e con il mondo, negli uditori raffinati sembra poco o nulla. Forse costoro volano in atmosfere troppo raffinate. Spesso bisogna calarsi per avvertire il profumo delicato dei fiori...

Da Marco a   18/02/2008 15.24

Re: giovanni allevi

Semplicissimo rispondere alla questione posta da Marco, lo faccio con una metafora.
Se si è abituati a stare nel letame, a lungo andare nemmeno se ne sente più l'odore, anzi ad un certo punto può diventare persino profumato.
Questioni di punti di riferimento e di abitudini e notoriamente l'uomo è un animale adattabile. Io non mi adatto purtroppo a calarmi nel letame e a sentirne il "profumo", né invidio chi è in grado di farlo senza alcun problema.

L'invidia e il livore non c'entrano nulla, caro Marco. C'entrano invece l'ignoranza musicale, che è abissale in Italia, e l'incapacità manifesta dei più ad educare i propri sensi e a raffinarli, a renderli sensibili oltre una superficialità ottusa che rischia di portare inconsciamente verso il limite della stupidità.

Da Riccardo a   19/02/2008 18.48

Re: giovanni allevi

Premetto che è' la prima volta che leggo il blog e mi piace.
Secondo me Allevi è sicuramente bravo e preparato: tuttavia non è per nulla paragonabile a Jarrett. Leggevo un'intervista ad Allevi nel quale, interrogato sul tema, rispondeva che non capiva perchè Jarrett fosse così scorbutico con il pubblico mentre lui sicuramente non lo è e tiene molto a coinvolgere il pubblico per il bene dell'atmosfera e del concerto: ecco, io non mi sarei proprio spinto a dare un giudizio su Jarrett ma mi sarei limitato a parlare di me ( se proprio vogliamo "filosofeggiare"). Sennò si va sul confronto e non ci guadagna certo lui.
Detto questo mio pensiero, la musica che fa allevi è piacevole e leggera, ma sicuramente molto molto soft. Non c'è nulla di male a scriverla e ad ascoltarla così come non c'è nulla di male a dirne che è inconsistente.
Questione di gusti, non necessariamente di ignoranza musicale.

Da franco a   20/02/2008 16.10

Re: giovanni allevi

Rispondo sia a Riccardo che a Franco. Sono d'accordo con Franco su quasi tutto. E' questione di gusti e non necessariamente di ignoranza musicale. Anch'io penso che Jarrett sia un'altra cosa, ma in fondo non è neanche giusto paragonare un musicista ad un altro. Altrimenti si cade nelle domande a mio avviso inutili perchè dalle risposte fin troppo soggettive. E' più bravo Mozart o Beethoven? Bach o Chopin? Maradona o Pelè? (sono solo esempi, lungi da me dal paragonare Allevi a Mozart) Dipende appunto dai gusti. Su quello che ha detto Allevi, sinceramente non mi interessa molto. A me interessa la sua musica e giudico quella. Ricordate cosa disse Mozart? "E' vero, sono volgare signore, ma le assicuro che la mia musica non lo è"
Rispondo invece a Riccardo. Non intendo dire che tu hai sei invidioso o pieno di livore (non ti conosco e non mi permetterei), ma che suscitano spesso invidia e livore chi ha successo, come Allevi. Non dimenticare che Allevi (anche se non è certo l'unico) ha sdoganato presso il grande pubblico un genere musicale non di massa, diciamo di elite. Questo è già di per sè un grande merito secondo me! E proprio perchè c'è molta ignoranza musicale in Italia (su questo la penso come te) bisogna essere grati a chi fa conoscere al grande pubblico (anche grazie al suo carisma, di questo devi dargliene atto) un genere musicale diverso dalle canzonette di Sanremo. E comunque ogni tanto è utile calarsi anche a sentire il profumo del letame, caro Riccardo...perchè "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori" (sono sicuro che saprai riconoscere i versi di questa canzone, dall'alto della tua competenza musicale)
Un saluto ad entrambi.

Da Marco a   22/02/2008 11.44

Re: giovanni allevi

Rispondo sia a Riccardo che a Franco. Sono d'accordo con Franco su quasi tutto. E' questione di gusti e non necessariamente di ignoranza musicale. Anch'io penso che Jarrett sia un'altra cosa, ma in fondo non è neanche giusto paragonare un musicista ad un altro. Altrimenti si cade nelle domande a mio avviso inutili perchè dalle risposte fin troppo soggettive. E' più bravo Mozart o Beethoven? Bach o Chopin? Maradona o Pelè? (sono solo esempi, lungi da me dal paragonare Allevi a Mozart) Dipende appunto dai gusti. Su quello che ha detto Allevi, sinceramente non mi interessa molto. A me interessa la sua musica e giudico quella. Ricordate cosa disse Mozart? "E' vero, sono volgare signore, ma le assicuro che la mia musica non lo è"
Rispondo invece a Riccardo. Non intendo dire che tu hai sei invidioso o pieno di livore (non ti conosco e non mi permetterei), ma che suscitano spesso invidia e livore chi ha successo, come Allevi. Non dimenticare che Allevi (anche se non è certo l'unico) ha sdoganato presso il grande pubblico un genere musicale non di massa, diciamo di elite. Questo è già di per sè un grande merito secondo me! E proprio perchè c'è molta ignoranza musicale in Italia (su questo la penso come te) bisogna essere grati a chi fa conoscere al grande pubblico (anche grazie al suo carisma, di questo devi dargliene atto) un genere musicale diverso dalle canzonette di Sanremo. E comunque ogni tanto è utile calarsi anche a sentire il profumo del letame, caro Riccardo...perchè "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori" (sono sicuro che saprai riconoscere i versi di questa canzone, dall'alto della tua competenza musicale)
Un saluto ad entrambi.

Da Marco a   22/02/2008 11.45

Re: giovanni allevi

Cari Marco e Franco, scusate la schiettezza, ma parlare di gusto senza conoscenza è, se non un atto di presunzione, quanto meno illusorio. Il gusto musicale è sì libero e soggettivo, ma in realtà è un qualcosa di dinamico ed evolve con la persona, le sue esperienze e le sue conoscenze. Certo, di fatto per taluni non evolve affatto ed è lo specchio fedele ed immutabile di se stessi. ne sono conscio, ma il gusto parla di noi stessi, non della musica che ascoltiamo. Non a caso parlavo di immaturità musicale per chi "gusta" la musica di Allevi che è per lo più banale (non elementare), è semplicistica, (non semplice), é epidericamente emotiva (non emozionante) sembra essere, ma non E'...ed è adatta a chi è alle prime armi con il mondo della musica. La Musica è Scienza (nel senso che fa parte del sapere umano, proprio come sottolineato dal primo intervento) e richiede una "educazione" come tutte le scienze, che se non c'è può comunque permettere di esercitare un gusto, certo, ma direi primitivo.
Dire che la musica di Allevi poi abbia sdoganato un genere di élite è come minimo ingenuo. Di che genere stiamo parlando? del Jazz? Non scherziamo per favore. Ho visto che nel suo sito Allevi si presenta come "pianista jazz" in realtà non vi ha nulla a che vedere e il fatto che non lo si capisca e lui ci giochi sul termine è per me più che significativo.
Diciamo piuttosto che c'è molta gente che vuole sdoganarsi e riconoscersi nelle "élite" seguendo proprie certe comode scorciatoie e si illude che ascoltando Allevi ascolti qualcosa di più prezioso di Eros Ramazzotti o Laura Pausini. Credo che Allevi e il marketing che sta intorno a lui abbia ben recepito e raccolto tale nicchia di di mercato e persegua bene i suoi obiettivi commerciali con massimo profitto.
Niente di più illusorio pensare che sia diverso da Sanremo, anzi, per quel che mi riguarda è solo un'altra faccia della stessa medaglia, ossia l'ignoranza musicale.
Mi scuso in anticipo se qualcuno si sentirà offeso, ma è quel che penso.

Da riccardo a   24/02/2008 12.46

Re: giovanni allevi

Caro Riccardo, non sono per niente d'accordo su quello che hai detto, semplicemente per un fatto: la tua è un'opinione, non la Verità. Magari hai ragione tu, ma come ti ripeto è solo un'opinione...miigliore, peggiore della mia o di altri non so, diversa sicuramente, ma la presunzione consiste non tanto nel pensare quello che pensi, ci mancherebbe, ma nel presentarla come Verità assoluta e inconfutabile. Tutto qui. Non mi sento per niente offeso da quello che hai detto, perchè sinceramente (te lo dico col massimo rispetto) non mi va di confrontarmi con chi pensa che la propria sia l'unica verità possibile, come se fosse il Messia. Io posso discutere di gusti musicali, posso avere torto o ragione, ma il punto non è questo. Di Allevi hanno parlato benissimo critici musicali competenti, ne hanno parlato male altri. Ovviamente anche sulla conoscenza musicale ci sarebbe tanto da dire...non conosci i miei gusti e quindi le mie conoscenze musicali e io non conosco le tue. Credo che un bagno di umiltà a volte farebbe bene, caro Riccardo...dopo, possiamo discture all'infinito di Allevi o di chi vuoi tu e magari riuscirai anche a convincermi di avere ragione...anche perchè, io, non ho la presunzione di avere ragione.
Un saluto.

Da Marco a   25/02/2008 11.06

Re: giovanni allevi

Capisco che il mio tono diretto provochi certe reazioni, ma mi pare il caso di chiarire che comunemente la vera presunzione (non è un discorso personale, chiarisco) è quella di chi pretende di confrontarsi senza conoscere bene ciò di cui vuol parlare. E questo è un atteggiamento riscontrabile oggi in ampi settori del nostro paese, peraltro campione mondiale in ciarlataneria e millantato credito.
In questo senso, il fatto stesso che Allevi si presenti in modo risibile come "pianista jazz" spiega bene a chi pensa di rivolgersi.
La vera umiltà è quella di studiare e approfondire ciò di cui si prova interesse o piacere ea farlo costantemente nel tempo, perchè questa è sempre stata, da che mondo e mondo, la strada della vera conoscenza in qualsiasi ambito dello scibile, musica compresa.
Capisco che questo sia un genere di "verità" fastidiosa per molti, ma non ho alcun problema a passare per arrogante, riaffermandola.
Non c'è problema comunque, ognuno è libero di pensarla come vuole e non voglio certo convincere nessuno di niente. Ad ognuno il suo, caro Marco. Io intanto torno a studiare.

Da riccardo a   26/02/2008 10.28

Re: giovanni allevi

Finalmente una cosa che hai detto che condivido! "La vera umiltà è quella di studiare e approfondire ciò di cui si prova interesse o piacere e a farlo costantemente nel tempo". Sottoscrivo, passo e chiudo!
E Viva Allevi :-)

Da Marco a   26/02/2008 10.31

Re: giovanni allevi

E se dicessi che Allevi è una bufala? Che è stato costruito un castello intorno a lui dall' ufficio stampa? Al Blue Note di NY? bè sul sito blue note non c'è traccia. Come non c'è traccia di molti dei suoi concerti all'estero.

Da mister X a   25/03/2008 15.35

Re: giovanni allevi

Ma perché non chiudiamo questa discussione? Stiamo parlando di gusti e pregiudizi. Per cui non si cava un ragno dal buco.
Volevo comunque dire che non conosco questo Jarret o forse si, non importa. Ma conosco Giovanni. Lo conosco di persona. Ci ho anche suonato insieme. Ebbene ... mi tengo i miei giudizi ... qui in questo blog sono assolutamente sprecati e in fondo fuori luogo.

Da Roberto a   04/04/2008 23.39

Re: giovanni allevi

Il tenore della discussione si questo blog si commenta da solo!!!Non sono un intenditore ne tantomenno un jazzista solo solo un "dilettante"di musica e credo che se volete stabilire se Allevi sia un jaziista o meno non vi resta che assistere ad un suo concerto, magari due volte, magari la seconda con lo stesso entusiasmo della prima, per scoprire che neanche le battute che lui simpaticamente fa per introdurre un brano o per complimentarsi con il pubblico mentre vorrebbe "abbracciarvi tutti da quanto siete BBELLI"sono lontanamente IMPROVVISATE!!Per avere il sospetto che fin quando va a memoria:tutto bene!!Avrete certamente percepito il mio rammarico nel constatare che, per quanto la sua musica a mio avviso parli inequivocabilmente un suo ben identificabile linguaggio innovativo o meno ma comunque elemento distintivo che, probabilmente sostenuto da una vena per così dire POP molto ben delineata, ne ha forgiato il successo, si trattava di un dejavù!!A me piace molto il suo stile non sarà mai una pietra miliare della musuca contemporanea, ed i suoi detrattori ne saranno contenti, ma dice qualcosa. Evidentemente chi per natura o per cultura ha un' orecchio avvezzo ad altri ascolti, per esempio quel tipo di orecchio jazzofilo snob che probabilmente è attaccato alla testa di uno che è anche, o sarebbe in un' altra circostanza, eno-snob o cine-snob o anche cino-snob,il JAZZOSNOB dunque, viene urtato. Personalmente non mi urta, lo ascolto con molto piacere, lo trovo espressivo,comunicativo, piacevolmente accessibile ma non privo di spunti interessanti e per questo personalmente emozionante ma assistere ad un suo concerto due volte forse ha contribuito a ridimensionare la mia stima!!Cosa che non è avvenuta per esempio con Jason Moran,tutt'altro, pazzesco, forse quello è jazz, dopo aver acquistato il suo ultimo cd per caso è passato per caso anche da Palermo bontà sua!!!Il prossimo cd di Allevi prima lo scarico poi se è il caso lo compro!!Scusate il cinismo ma tant'è!!

Da dario genova a   23/04/2008 11.25

Re: giovanni allevi

Hai ragione su (quasi) tutto. Il guaio è che da noi non c'è la stessa cultura musicale tedesca o austriaca, dove nei pomeriggi o alla ssera le famiglie si riuniscono per suonare inieme. In Italia è stata fatta prevalere la mentalità che la Mussica sia una diciplina divertente, come il calcio (!) o le trasmissioni senescenti della domenica pomeriggio. In questo paese si dice sempre più speso che i "gusti son gusti"(mah!), e tale frase sembra risolvere (e pegnere) ogni discussione. Come se dietro i gusti non ci debba essere educazione e competenza. Però nello scarno panorama jazz italiano Allevi un pochino mi conforta. Rcirdiamoci che a Colombo per scoprire l'America prima di tutto serviva una nave non il coraggio. ciao.
http://marcoaru.blogspot.com/

Da Marco da Genova a   29/05/2008 7.04

Re: giovanni allevi

Non è questione di opinione personale o di verità universale. Riccardo ha fondamentalmente ragione. Io ho suonato jazz per dieci anni (il contrabbasso), e qualcosa penso di capirne. Con Allevi non si può parlare assolutamente di jazz. Gli manca il mordente, la vera lucida follia, il suono sofferente di Monk o spasmodico di Tatum. La ritmica è discreta, ma nulla a che vedere con Chick Corea o con Petrucciani. E per cortesia non tirate in ballo Jarrett... Allevi nel sito si spaccia per jazzista, mentre nelle interviste per musicista classico contemporaneo. Non ha nemmeno nulla a che vedere con la musica classica però! L'unico a cui assomiglia vagamente è Richard Clayderman, per le medesime melodie melense, con qualche accenno - minimo - di virtuosismo. Ma Clayderman non è di certo un musicista classico, tutt'al più un pianista pop. Le melodie di Allevi, senza togliere niente al fatto che risultano anche piacevoli, sono effettivamente per coloro che vogliono guardare con distacco e freddeza, con atteggiamento elitario, ai vari Rammazzotti e Pausini, di cui, ahinoi!, lil panorama musicale italiano è saturo. Pensano che dicendo "io ascolto Allevi" diano l'impressione di ascoltare musica impegnata. Purtroppo non è così, e questa NON è UN'OPINIONE, MA LA CRUDA REALTà. Inoltre la storia di Jovanotti è vera. Gli apriva i concerti agli iinizi, e i suoi primi cd sono stati prodotti da Saturnino; tuttavia questo non è un male, penso sia sempre meglio Allevi che Gigi d'Alessio. Il problema è che sono meglio Pino Daniele e Fabio Concato che, senza attegiamenti pseudo-filosofici, fanno musica pop e non si mettono a speculare troopo su questo. Allevi ha fatto innervosire Riccardo e altri, penso io, per un semplice fatto. Nemmeno il tempo di diventare famoso che subito scrive il libro: questa è la solita mossa commerciale. Adesso si vuol giocare, dopo anni di pattume musicale, sul nuovo talento italiano, serio, un po' folle e dunque mezzo geniale, e dal gusto vagamente classico e di nicchia. Purtroppo Allevi non è nulla di tutto questo. E' stato creato un altro personaggio, e nulla di più. Con Allevi, coloro che hanno sempre diasprezzato la trita musica italiana degli utlimi decenni hanno trovato un baluardo dietro il quale nascondersi, lasciandosi così ingannare da un idiota- scusate, però è così! - che va a dire che ha scritto un alburm, Joy, dopo che ha avuto un crollo sul marciapiede di casa sua, e dunque ha avuto la famosa crisi mistica del geniaccio mentre era trasportato all'ospedale... alquanto ridicoli i suoi pensieri sulla musica. E' vero, danno l'idea di trovarsi dinnanzi a un filosofo della musica, innamorato della bellezza; purtroppo quello che conta sono i fatti, e le sue canzoni lasciano sempre un gusto insipido: nè pop, nè jazz, nè swing, nè classica, nè rock... Un grande musicista? Forse il più grande in Italia? Paolo Conte.

Da emanuele a   09/06/2008 16.28

Re: giovanni allevi

l'invidia è del tutto evidente. Si mettono in cattedra stizziti, dall'alto dei loro fallimenti; e molti di questi c'hanno pure a che fare con la formazione dei giovani; vecchia generazione di concertisti falliti che riversano le proprie frustrazioni con miserabili (e talvolta ignobili) comportamenti nei confronti dei colleghi più giovani e degli allievi dei conservatori e delle scuole di musica.
che squallore.

Da alessandra a   24/06/2008 19.12

risposta alessandra

Non credo che tra coloro che hanno scritto questi commenti ci siano musicisti falliti e invidiosi, cara alessandra. non capisco perchè appena qualcuno scalfisce i vostri miserabili miti, allora debba essere invidioso. siete voi che siete ignoranti e che non capite un cazzo di musica. quello che ha detto emanuele è giusto: allevi non è nè jazzista ne concertista classico , e la sua musica assomiglia a quella di clayderman. è un dato di fatto, se poi tu non conosci clayderman, nè il jazz nè la classica, e fino a ieri il tuo mito musicale erano la tatangelo o gigi d'alessio, e meglio di loro, per te non c'era nessuno, questi sono problemii tuoi. mi sembri quelle ragazzine di tredici anni che a malapena sanno scrivere in italiano e considerano letteratura federico moccia, e quando qualcuno dice loro che è solamente un emerito coglione e che dire che è uno scrittore è un'offesa all'intelligenza umana, allora dicono che chi dice così è solo invidioso. ma spiegami, cara alessandra, in questo caso chi dovrebbe invidiare allevi? io per dirti potrei invidiare bill evans: quello era un pianista geniale; ma invidiare allevi sarebbe ridicolo, perchè tra meno di un anno cadrà nel solito dimenticatorio, assieme a tutti quei miti di cartapesta che infestano la penosa musica nostrana.

Da diego a   01/07/2008 16.37

gianni gandi

GIANNI GANDI “MEDITERRANEO”



Gianni Gandi (compositore, musicista, pianista e chitarrista) segue un genere musicale che va dalla new age al jazz. Scrive musiche per molti programmi televisivi (Rai, Bbc, Zdf, Tv Polonia, Ab Sat). Il cd “Jubileum”, prodotto da Luciano Nicolini e dalla società Teorema Music, ha venduto su internet oltre 2 milioni di copie. Il nuovo album “Mediterraneo” è un cd strumentale con la collaborazione del chitarrista brasiliano Josè Martillotta. L’essenza delle emozioni catturata dalle note, è questa la sensazione che infonde la musica di Gandi nel suo nuovo cd. Il compositore di Reggio Calabria trasmette armonia con la sue musiche, attraverso suoni che non si affaticano a farti viaggiare, pensare, immaginare. Ogni nota è un ricordo sintetico del suo stile inconfondibile che in questo album strumentale si presenta con un collage di suoni New Age con influenze mediterranee. Il tramonto, il volo dei gabbiano, il risveglio, trasformati in suoni e melodie, la natura trasformata in musica con un soffio di emozioni, sotto un manto di fantasia. Il cd “mediterraneo” e gia vendita on line sui i piu grandi portali di musica nel mondo da” Napster- Nokia-MTV- Amazon-I Tunes – Tiscali-Jamba…..

Review of Renata Tokrri

www.myspace.com/giannigandi
www.myspace.com/mediterraneosproduction



Gianni Gandi (composer, musician, pianist and guitarist) follows a genre that ranges from new age to jazz. He wrote music for many television programmes (Rai, BBC, Zdf, TV Poland, Ab Sat). The CD "Jubileum ", produced by Luciano Nicolini and society theorem Music, has sold on internet over 2 million copies. The new album "Mediterranean" is an instrumental CD with the collaboration of Brazilian guitarist Jose Martillotta. The essence of emotions captured by the notes, this is the feeling that infuses the music of Gandi in his new CD. The composer of Reggio Calabria forward harmony with its music, through sounds that affaticano not get to travel, think, imagine. Each note is a brief remembrance of his unmistakable style that in this instrumental album shows a collage of sounds New Age with Mediterranean influences. The sunset, the flight of gull, the awakening, transformed into sounds and melodies, nature transformed into music with a breath of emotions, under a cloak of fantasy.
The so-called "Mediterranean" and already on-line retailers on the biggest portals in the world of music from "Napster-Amazon-i-tunes Jamba…

Review of Renata Tokrri

www.myspace.com/giannigandi
www.myspace.com/mediterraneospress



Da violet a   20/07/2008 19.29

Re: giovanni allevi

il fatto è che Allevi è una persona corrotta dal commercio e la sua musica nella maggior parte è brutta.

Da francesco a   26/07/2008 1.27

Re: giovanni allevi

Premessa: sono una persona pienamente realizzata con enormi soddisfazioni nel lavoro, nel denaro, nei piaceri.
Allievi fa schifo, e basta.

Da DeVere a   25/08/2008 23.07

Re: giovanni allevi

io parlo male di Hitler, sarò mica invidioso?

Da gino a   26/12/2008 23.58

Re: giovanni allevi

Wow, quanta gente saccente ... tutti intenditori e grandi musicisti.
Complimenti vivissimi!

Da Andrea a   29/12/2008 0.11

Re: giovanni allevi

Per Riccardo ...
"Credo che Allevi e il marketing che sta intorno a lui abbia ben recepito e raccolto tale nicchia di di mercato e persegua bene i suoi obiettivi commerciali con massimo profitto."

Marketing? Ah, o.k., dai, parlaci un po', di Marketing, cos'è, la sua evoluzione negli anni, "il target", "la coda lunga", i paradigmi del marketing "il prodotto di qualità", concetto di mercato...

Da Paolo a   29/12/2008 1.47

Re: giovanni allevi

Rido come un matto quando le carampane del miracolato di turno (perché Allevi questo è e nient'altro) tirano fuori il sempreverde "la vostra è tutta invidia". L'ho letto mille volte nei commenti su Britney Spears Madonna etc. Ciò fa intendere che l'uditore medio di Allevi è quello che poi si sfonda i timpani con i Ligabue, le Britney Spears e amenità simili. Pop-easy listening commerciale quindi (e anche noioso e ripetitivo, ho avuto la sventura di dover ascoltare il suo concerto al Senato), altro che "musica classica contemporanea".

Da darth wanax a   30/12/2008 12.14

Re: giovanni allevi

forse non è un caso che ad amare allevi siano soprattutto donne... l'inarrivabile genio marchigiano sembra infatti incarnare perfettamente il modello del nuovo 'fighetto'; ma sì, basta con i belloni tipo brad pitt, e basta anche con i 'seriosi' tipo il vecchio sean connery, oggi alle adolescenti piace da matti il tipo 'intellettualoide' con gli occhiali - harry potter? - un po' ingenuo e impacciato... allevi in realtà è un contesto di cose risibili e patetiche, a cominciare dallo sfoggio del curricolo: si è laureato con lode in filosofia? è che vuol dire???? a parte che a sentirlo parlare - e a vederlo ridere e gesticolare - sembra un troglodita cerebroleso, ma poi conosco una marea di imbecilli laureati in filosofia!!! ma la cosa più sconvolgente è che nel 2008 ci si ostini ancora a confondere i gusti personali con la qualità! un conto è dire, che ne so, "a me il jazz non piace", un altro è dire "il jazz è una musica di scarso valore"... il valore e la qualità NON SONO SOGGETTIVI, sono bensì universali NEL CONTESTO DI UNA DETERMINATA CULTURA. allevi fa parte della cultura occidentale e in questo contesto la sua arte è OGGETTIVAMENTE di qualità scarsissima. punto e basta! se piace a un milione di persone vuol dire che il livello del senso estetico è BASSISSIMO, non vuol dire che quella musica E' BELLA. è chiaro questo, una volta per tutte? leopardi sarebbe un grande poeta anche se venisse letto da tre persone, webern è un grande compositore anche se è ascoltato da dieci persone, pupo è un pessimo cantautore, albano è un pessimo cantante, mentre fabrizio de andré è un grande autore, ecc. ecc. è chiaro? fatela finita allora col difendere questo artistucolo da piano bar e cominciate a educare le vostre orecchie e il vostro senso estetico alla luce di grandi musicisti, che purtroppo non sono quelli che i media propongono. vanno cercati con sforzo e fatica, ma alla fine lo sforzo e la fatica premieranno: andate a sentire la musica di morton feldman, d aldo clementi, di steve reich, karlheinz stockhausen, luigi nono, gyorgy ligeti se vi piace la classica, e di aphex twin, bjork, radiohead, autechre se vi piace il pop. scoprirete un universo di emozioni tanto grande e vario e vi renderete conto che le composizioni di allevi sono un nulla emotivo. auguri, signore e signori!

Da marco lenzi a   30/12/2008 13.19

Re: giovanni allevi

@ marco lenzi

"...la cosa più sconvolgente è che nel 2008 ci si ostini ancora a confondere i gusti personali con la qualità! un conto è dire, che ne so, "a me il jazz non piace", un altro è dire "il jazz è una musica di scarso valore"... il valore e la qualità NON SONO SOGGETTIVI, sono bensì universali NEL CONTESTO DI UNA DETERMINATA CULTURA. allevi fa parte della cultura occidentale e in questo contesto la sua arte è OGGETTIVAMENTE di qualità scarsissima. punto e basta! ... "

esempio perfetto di quel che si dice "predicare bene e razzolare male" ...

Meno male che ora, grazie a lei, tutto il mondo sa che musica bisogna ascoltare.
Ma, a proposito, non ha dato nessun suggerimento per quanto riguarda altri generi musicali, non credo che lei conosca solo quelli che ha citato.
Se ha delle altre proposte musicali, non esiti ad illuminarci.

Da Maria a   31/12/2008 1.14

alla signorina maria

che c'entra il detto "predicare bene e razzolare male"? non capisco... e poi: che palle l'arroganza dell'ignoranza! ci si ostina a non capire... e c'è poco, mi creda, da prendere in giro... vediamo se con quest'altro esempio mi capisce meglio: supponiamo che uno legga i romanzi rosa di lyala e che conosca solo quelli o altri simili, ok? bene. supponiamo inoltre che lyala affermi di essere la più grande scrittrice al mondo - anche se, guarda caso, non mi risulta che lo abbia mai fatto - che i suoi romanzi sono quanto di più nuovo si possa immaginare e che suoi lettori pendano dalle sue labbra e le credano fermamente. supponiamo ancora che qualcuno dica a costoro: "guardate che le poesie di emily dicknson o di sylvia plath, i romanzi di marguerite yourcenar o di ingeborg bachmann sono di gran lunga più interessanti!". rispondereste "meno male che ora, grazie a lei, il mondo sa quali libri bisogna leggere"? non le sembrerebbe un po' fuori luogo? se non sono ancora abbastanza chiaro proviamo con quest'altro esempio, un tantino più brutale: c'è un tizio che mangia solo i cipster e gli smarties e dice: "quali sublimi emozioni, quali raffinatezze per il mio palato!" ecco, a lei non verrebbe voglia di portarlo al ristorante e fargli assaggiare, che ne so, un'orata? ERGO: continuate pure ad ascoltare allevi, a leggere moccia, a guardare i film di muccino, ma per cortesia, un po' di umiltà!!! non potete andare in giro a dire che allevi è il nuovo mozart, moccia è il nuovo leopardi e muccino il nuovo fellini! facciamola finita! insomma, chi è l'arrogante, io o lei?
per quanto poi riguarda i suggerimenti, li ho dati così, a titolo puramente indicativo, non potevo certo farle la lista completa dei mille autori più interessanti di allevi! si rilassi, io non voglio dare lezioni a nessuno, ma nemmeno posso accettare che un modestissimo compositore passi per genio e profeta della musica dell'avvenire... tutto qui, sono solo animato da un senso di giustizia.
le auguro un 2009 pieno di buona musica.

Da marco lenzi a   31/12/2008 2.42

Re: giovanni allevi

@ marco lenzi

Arroganza?
Lei ne ha dato un robusto esempio con le righe scritte, sia nel primo messaggio ed ancor più nel secondo.

Secondo lei, chi decide se un "prodotto" è buono oppure no?
Valore assoluto? Non direi.
Relativo: a uno; a pochi; a molti.
Nessuno ha la "Verità" con se. (Sembra che chi l'avesse per davvero, è stato messo in croce diverso tempo fa).

Il suo senso ASSOLUTO le fa scrivere per chi non la pensa come lei, che gli altri sono ignoranti. Ma forse per lei questo è normale.

Se si fosse sentito preso in giro da ciò che ho scritto, forse dovrebbe rileggere le sue parole e magari rifletterci un po' sopra. Il tono che ha usato nello scrivere il suo messaggio va oltre la presa in giro.
(sindrome del fraintendimento?)

Vorrei farle notare inoltre, che nel messaggio scritto da me, NON ho assolutamente affermato che mi piace o ascolto Allevi, ne che sia il nuovo Mozart ecc., ecc., ecc.; non ho affermato di leggere Moccia o che ho visto i film di Muccino (non ne ho visto nemmeno uno ... di nessuno dei due fratelli); ma per questo non attacco coloro che affermano che i tre personaggi appena citati siano i migliori nel loro campo; non li reputo ignoranti, come pretende di fare lei.
Hanno voglia di ascoltare Allevi?
Hanno voglia di leggere Moccia?
Hanno voglia di vedere un film made by Muccino?
Che lo facciano.

Senso di giustizia?
Bene, sono d'accordo, ma io qui in questa sede, non sono nessuno per dire a lei cosa è meglio fare. Lei può?
Per chiudere, la sua opinione derivante dal ragionamento che espone, non reputo sia (tutta) sbagliata, lo è la forma.
Ha usato la stessa "moneta" di coloro ai quali si rivolge (o si scaglia!).
Insomma le stesse cose scritte con altro "tono", desterebbero un recepimento differente e soprattutto maggiore; come magari vorrebbe no?

Spero di aver fatto luce sui suoi dubbi.

Le auguro un Felice 2009 .. e non solo di buona musica (...lei poi, se non sbaglio con la musica "è di casa" giusto? ).

Da Maria a   31/12/2008 18.17

Re: giovanni allevi

oddio, che fatica bisogna fare per farsi capire... ne varrà la pena? mah, forse alla fine sono un inguaribile ottimista. allora, vediamo un po' di rimettere ordine...

1) il 'tono'. è ovvio che il mio commento, come quello di moltissimi altri, sia sopra le righe (anzi, mi sembra di essere stato anche troppo pacato...): riflette né più né meno (molto meno che più) il 'tono' da massimi sitemi e apocalittico con cui allevi e i suoi fans parlano della sua musica. mi scusi cara maria, se uno dice - convintissimo - che la sua musica avrà un impatto pari a quello dell'islam sulla civiltà occidentale o che non smentisce mai, anzi rafforza, gli accostamenti a mozart, con quale tono gli si dovrebbe rispondere? certo, gandhi forse avrebbe mantenuto la sua proverbiale pacatezza che lo portarono a scusarsi con chi l'aveva ammazzato, ma noi altri siamo persone normali come lei... quindi la questione del 'tono' è assolutamente inconsistente.

2) l'arroganza. senta: se lei (o io) deve comprare, che ne so, un bel mobile per il salotto, una buona bottiglia di vino, una buona enciclopedia, una buona torta, ecc. ecc., lei a chi si rivolge, a un mediocre mobiliere, a una mediocre enoteca, a un mediocre libraio e a un mediocre pasticcere? io no, e non direi mai di un buon sommelier che è un arrogante perché si permette di intereferire sui miei gusti; lo starei ad ascoltare con umiltà, come penso farebbe lei. perché allora non si accetta che anche nella musica (e nell'arte) ci siano persone più competenti di altre? perché si elegge istintivamente il gusto personale ad arbitro supremo? io questo non l'ho mai capito... me lo spieghi lei. mettiamo che uno si sia innamorato di lei e, sapendo che ama la musica, vuol regalarle un BEL disco. va in un negozio di dischi cazzuto, chiede un bel disco per lei e gli propongono una raccolta di successi dei collage o degli homo sapiens (o di riccardo fogli o di altri mediocri cantanti), dicendogli: "vada tranquillo, vedrà che con queste canzoni farà breccia nel suo cuore!", ecco, lei al suo nobile spasimante non darebbe un calcio nel culo (piano si intende, senza fargli troppo male)?... io sì! i gusti personali e la competenza in un settore del sapere sono percorsi che si evolvono parallelamente nella vita di ciascuno di noi: come tutti anch'io ho sempre avuto i miei gusti personali e continuo ad averne, ma ho sempre desiderato confrontarli con i gusti di persone musicalmente più competenti di me, ed è così che i miei gusti si sono evoluti... quando avevo due anni per me non esisteva altro che 'zingara' di bobby solo e l'ho ascoltata e riascoltata fino a far diventare il vinile giallo... oggi ho quarantuno anni e se qualcuno mi chiede: "Le piace 'zingara' di bobby solo"? gli rispondo "ci vado pazzo, mi piace da morire!" (e lei ora sa perché). se poi incalzasse: "ma è un pezzo mediocrissimo!", ribatterei: "lo so perfettamente!" e non direi: "lei non capisce un cazzo di musca: 'zingara' è la più bella canzone di tutti i tempi!".

basta, mi sono stancato di fare questi continui paragoni realistici con tanto di discorso diretto per evitare le digressioni filosofiche che sarebbero, comunque, fuori luogo in un blog... spero comuque di aver aperto una breccia nella sua anima (per il suo cuore avrei soltanto un paio di dischi migliori di quelli del suo immaginario spasimante, ma si sembra un po' poco...). con molta simpatia, la saluto di nuovo augurandole tutto il meglio.

marco lenzi

PS comunque non si sbagliava, con la musica sono 'di casa', umilissimamente! se vuol conoscere qualcosa di mio vada a questo link: www.myspace.com/marcolenzicomposer

Da ancora per maria a   01/01/2009 15.56

A Uto Ughi

Caro Uto Ughi...
Ho capito che vuol dire comporre:esprimere se stessi e mettersi alla prova su quanto ognuno di noi sa conoscersi.
In una melodia tu provi a mettere tutti i suoni piùgradevoli, ma alla fine ci metti solo ciò che ti senti dentro.
O mi stò sbagliando?...
Non potrai MAI comporre qualcosa che ti viene dal nulla: tu ti ispirarai sempre a qualche melodia che già esiste e che ti ha fatto venire voglia di mettere altri sentimenti in essa!
Lo stile di Giovanni SFIORA MINIMAMENTE quello di Ludvig. Non vuol dire che gli rubi pezzetti di musica!!!!!! O che ne faccia dei collage, come ha invece affermato nella sua critica verso un vero e nuovo talento: Giovanni Allevi.
Se proprio vogliamo dirla tutta anche Amadeus copiava la ninna nanna che probabilmente gli cantava sua madre! "canzonetta" ne è la prova scritta..
Giovanni è il Maestro e Musicista più bravo del momento: ha anche suonato al parlamento!.. Lei potrebbe averlo offeso.
Mi dia le prove scritte poi, e io potrei pensare che Lei abbia ragione. Altrimenti è ancora in tempo per scusarsi con Giovanni.
Io apprezzo la Sua musica, ma anche quella di Giovanni..
Claudia (10 anni)

Da Claudia 10 anni a   02/01/2009 23.47

finiamola qui...

cari detrattori di allevi (dei quali faccio orgogliosamente parte),
mi sa che purtroppo, nonostante tutti i nostri accorati appelli per 'salvare' la musica di qualità e soprattutto il buon gusto in questo paese ormai irreversibilmente degenerato, a vincerla sarà proprio il morbidone a sonagli e tutta la sua allegra schiera di fans... dopo aver partecipato a numerosi blog sto gettando la spugna... la battaglia è ben più ardua di quel che sembra; ormai non è più 'contro' un compositore mediocre che ci tocca lottare ma contro un'intera cultura che è il frutto di trent'anni di sottocultura targata mediaset... il problema non è più soltanto la musica di allevi ma un atteggiamento arrogante e becero che rende difficilissima la comunicazione. in tutti questi mesi ho letto centinaia di commenti in difesa del cicisbeo marchigiano NESSUNO dei quali ha mai portato argomenti seri di confronto. tutti non fanno altro che ripetere che siamo invidiosi (ma perché? ma di chi e di che cosa?) o che a loro quella musica 'piace'; argomenti da studenti di terza media... nessuno che sia mai entrato nel merito della musica e che abbia portato come esempi del valore di quella musica un minimo di analisi interna ad essa (qualità dell'armonia, di stile, di tecnica, di espressione, di pensiero musicale). sono sopraffatto da una tristezza infinita... eh, cari miei, quanto duro lavoro ci sarà da fare per riportare questo paese a un livello di consapevolezza decente...

Da marco lenzi a   03/01/2009 3.28

Re: giovanni allevi

*** Per Marco Lenzi

Premetto che quando le ho scritto se mi sbagliavo a dire che lei "è di casa" con la musica, ero già a conoscenza del link che poi mi ha indicato.
Detto questo vediamo un po' di analizzare ciò che lei scrive ... anche se sono di fretta (ma 15 minuti dovrebbero bastare...)

Nel suo penultimo messaggio ci si era quasi ricreduti su quello che anche lei, riprendendo ciò che le avevo scritto chiama "tono"; nel senso che i più abbiano creduto che lei fosse davvero aperto al confronto e davvero (come ha scritto) umilissimamente si "sedesse" al fianco di chi non "pratica" la musica come lei. Poi, come d'incanto, ha ripreso con la sua vena un po' più spocchiosa.
Si giustifica di questo, affermando che siccome i fan di Allevi sono ottusi, allora lei non può fare altro che esprimersi in quella maniera ed unirsi al gruppo dei DETRATTORI...


Beh, mi scusi ma DETRATTORE, per definizione, è chi danneggia con calunnia la reputazione di altri; chi cerca di diminuire il merito, il valore di qualcuno o di qualcosa.
Si sente ancora detrattore? Ora si può appellare all'ironia...

Poi ... un FAN è per definizione uno che ha una sfrenata passione, del resto il termine, come sa, è la contrazione della parola FANATIC che indica fanatismo, che non le devo certo spiegare cosa sia.
Quindi, mi stupisce che lei faccia poi il fanatico al contrario, Ghandi o meno, non è certo con ciò che scrive che raggiungerà il suo intento dichiarato di INSEGNARE, di fare cultura della musica.
Non crede che anche tramite Allevi, tante persone un giorno potranno arrivare alla musica a cui lei fa riferimento o magari anche alla sua?
Siccome ho la certezza che lei abbia tanta fantasia, altrimenti non farebbe ciò che fa, immagini che Allevi sia una porta, che fa accedere ad una lussuosissima casa, che rappresenta la musica di cui lei parla ed ascolta o crea.
Vuole vedere Allevi come una porta di cartone? O.k., però questa porta la immagini tutta glitterata ed accattivante, tanto da attirare tanti che invece vedendo una porta "MASSICCIA", di grandissimo valore ma decisamente "spenta", praticamente anonima, in quella casa non metteranno MAI piede. Non le piacerebbe che tramite la "porta-Allevi" diversi arrivassero, che so, a Enrico Pieranunzi, Stefano Bollani, fino a Michel Petrucciani o, perchè no, anche alla sua musica?
Per lei sarà anche inconsistente la questione del "tono", ma l'uomo essendo un "animale sociale", vive per comunicare, la comunicazione è quindi fondamentale. Se lei vuole interagire con chi conosce
meno di lei la musica e gradisse INSEGNARE loro, (fare cultura), come già detto, non otterrà i risultati a cui mira. Se invece non le interessa nulla, allora ha senso che dica che la questione del "tono" è inconsistente.

Ora, per brevità, riporto alcune sue frasi, che metterò tra virgolette e poi le rispondo.....

"se uno dice - convintissimo - che la sua musica avrà un impatto pari a quello dell'islam sulla civiltà occidentale"

(Io) Credo si riferisca all'intendere la musica, come arte e quindi qualcosa di astratto, al pensiero musicale, nel suo senso più ampio. Le cose semplici talvolta sono più efficaci e se c'è qualcuno che (da ciò che si legge in giro, come dice anche lei) afferma di essere stato emozionalmente colpito, dalla musica di Allevi, beh, bisognerebbe essere contenti di questo. (Esempio della porta)
L'esempio della religione è calzante, (mi scusi, ma lo è più di quelli che ha citato lei nel punto 2 del suo penultimo messaggio, poi più avanti le spiego perchè).
La religione è qualcosa di astratto (un "pensiero") come del resto l'arte. L'arte è qualcosa che si diffonde in maniera "virale" (modalità, velocità e pervasività).
Se Lei volesse andare fisicamente a Roma dalla sua Livorno, deve neccessariamente uscire di casa, non può pretendere che Roma si trasferisca a casa sua. (So che riesce a capire perfettamente chi rappresenta Lei, cosa rappresenta Roma e cosa Livorno nell'esempio che ho scritto, perchè non sottovaluto la sua intelligenza e non sollevo dubbi sul suo grado di istruzione).


"se lei (o io) deve comprare, che ne so, un bel mobile per il salotto, una buona bottiglia di vino, una buona enciclopedia, una buona torta, ecc. ecc., lei a chi si rivolge, a un mediocre mobiliere, a una mediocre enoteca, a un mediocre libraio e a un mediocre pasticcere? io no, e non direi mai di un buon sommelier che è un arrogante perché si permette di intereferire sui miei gusti; lo starei ad ascoltare con umiltà, come penso farebbe lei. perché allora non si accetta che anche nella musica (e nell'arte) ci siano persone più competenti di altre? perché si elegge istintivamente il gusto
personale ad arbitro supremo? io questo non l'ho mai capito... me lo spieghi lei"

Intanto, come ho scritto qualche riga fa, diversi esempi da lei citati, non sono pertinenti, quali? Tutti quelli che fanno riferimento alla parola COMPRARE, con tutto ciò che questo comporta. Pertinente è invece l'esempio su Bobby Solo.
A proposito del sommelier che cita lei...si, ha ragione lo ascolterei con tanta stima, senza contestare nulla e senza dargli dell'arrogante, ma ho una buona dose di certezza che il detto "degustatore professionale di vini" (un po' di italiano non guasta), si ponga in maniera molto più costruttiva di quanto non faccia lei a proposito ed a beneficio della musica. Egli punterebbe a evidenziare le differenze tra l'eventuale vino che ho sempre bevuto e quello che mi propone, senza denigrare ma occupandosi di far risaltare la bontà di quello da lui proposto. Non direbbe che fino a quel momento ho bevuto del vino indecente. Se così non fosse, beh, stia certo che il caro amico "eno-intenditore" subirebbe ben altre sorti del muto ascolto.
A proposito del gusto, conosco una persona a cui non piace il caviale, eppure da molti è riconosciuto come un alimento pregiato e impazziscono al sapore. A questa persona invece, non fa lo stesso effetto, perchè non gli piace. Questa persona però gradisce ed apprezza la bottarga (il "caviale del mediterraneo"). Per diverse persone questo è inspiegabile ... a me personalmente non pare così strano.


"basta, mi sono stancato di fare questi continui paragoni realistici con tanto di discorso diretto per evitare le digressioni filosofiche che sarebbero, comunque, fuori luogo in un blog..."

Fuori luogo o meno, in genere si chiacchiera su ciò che uno dei due interlocutori propone, così, lei ha proposto questi esempi e le altre persone, qualora lo vogliano, rispondono anche ai suddetti.


"dopo aver partecipato a numerosi blog [...] ho letto centinaia di commenti"

Ecco, allora se è davvero così, non ha notato che in diversi, pongono l'accento sulla passione e sulla gioiosità, che "vedono" in Allevi mentre suona e che viene trasmessa in chi ascolta?
E' un fattore da trascurare secondo lei?
La musica è anche emozione, lei lo sa bene. L'emozione è soggettiva.


"nessuno che sia mai entrato nel merito della musica e che abbia portato come esempi del valore di quella musica un minimo di analisi interna ad essa (qualità dell'armonia, di stile, di tecnica, di espressione, di pensiero musicale) ..."

Lei invece lo ha fatto?
Perchè, a meno che non ho perso qualche suo commento, non mi pare che lei si sia espresso in tal senso, insomma "il bue che dice cornuto all'asino". Ribadisco, per lei e per il folto gruppo di DETRATTORI, (come lei ha affermato orgogliosamente), che se il vostro interesse è erudire musicalmente gli altri, allora fatelo in maniera concreta, non andando contro e basta. Insomma, lei è compositore, parli lei per primo di MUSICA e lasci da parte l'Allevi personaggio.

"sono sopraffatto da una tristezza infinita... eh, cari miei, quanto duro lavoro ci sarà da fare per riportare questo paese a un livello di consapevolezza decente...

Non sia triste e se ci tiene davvero, inizi a fare questo duro lavoro.

Lo sa decisamente meglio di me che giudicare un musicista non è così facile e sbrigativo come sembra; sa anche che le "rivalutazioni", in ogni campo, sono sempre possibili. Ne è piena la Storia.
Vedremo tra qualche anno che succederà.


Secondo me ... dopo aver ascoltato qualcosa di Allevi dico: è un bravo musicista, compositore dotato di tecnica e perchè no, anche di estro. Non metto in dubbio che non sia il migliore e che ci siano altri meno conosciuti e più meritevoli.
In diversi puntano il dito sulla poca originalità del suo comporre ... dico : tanti grandi artisti (non solo della musica), nonostante il successo, non hanno inventato nulla di nuovo. Bisogna partire sempre da "quelle 7" ...


Ora, sulle note che qui in questo momento si diffondono nell'aria (Pat Metheny - Secret Story -), la saluto.

Da Maria a   04/01/2009 19.55

Re: giovanni allevi

***per Maria

Accidenti! devo confessarle, cara Maria (mi permetta ancora di usare questa piccola confidenza) che dopo risposte come la sua ultima uno si sente un po’ spaesato… è strana la vita, sa? Nel senso che io credo di essere la persona meno spocchiosa della terra, e mi dispiacerebbe enormemente lasciare negli altri questa impressione! In realtà io detesto gli spocchiosi, perciò dovrò sicuramente rivedere qualcosa del mio stile comunicativo, anzi a tal fine devo ringraziarla molto! Ma a volte, vede, può succedere che la grande passione, il grande amore che si ha per qualcosa – più che la competenza, e forse è stato proprio questo termine ‘freddo’, più che non il tono stesso, a risultare sbagliato e a suscitare una brutta impressione – questa grande passione, dicevo, può apparire spocchia se si sente in qualche modo aggredita e ferita. È vero quel che dice lei, e cioè che per arrivare ad apprezzare la musica più raffinata si deve passare attraverso varie fasi e che Allevi potrebbe costituire una di queste, ma il mio timore è proprio che non sarà così! Certo, non ne posso avere la certezza perché non ho dei dati sicuri al riguardo, ma la mia impressione è che il pubblico degli estimatori di Allevi non sia un pubblico che attraverso di lui è ‘cresciuto’ culturalmente ma al contrario che sia un pubblico che attraverso la sua musica ha abbassato (anche inconsapevolmente) il proprio standard estetico. Non voglio dire con questo che chi ora apprezza Allevi prima ascoltava Ligeti o Cage, voglio dire che chi ora apprezza Allevi è la stessa persona che solo vent’anni fa avrebbe apprezzato Ligeti o Cage! Torno con ciò a ribadire che non sono lui e la sua musica a spaventarmi ma la CULTURA, il CONTESTO che gli sta intorno e di cui quella musica è espressione. Non è cioè la musica in sé e per sé, ma ciò che essa rappresenta. Quando sento dire che Allevi è il nuovo Mozart o il portavoce della creatività italiana nel mondo quello che mi indigna e che mi fa rabbrividire non è tanto l’esaltazione, la sopravvalutazione del musicista, quanto LA RIMOZIONE di tutto il resto! Perché non posso non leggervi il trionfo del pensiero unico sul pensiero critico, dell’omologazione sulla differenza!!! È in tutto e per tutto la perfetta incarnazione di una dittatura! E infatti questo paese vive già da anni in un clima di dittatura che si è insinuato in maniera subdola come un veleno che ha addormentato e poi paralizzato le coscienze senza che esse neanche se ne siano accorte! È per questo che è difficile per me mantenere la calma e un tono pacato, perché nel fenomeno Allevi leggo tracce evidenti di uno spirito dittatoriale e autoritario, fascista e ideologico! Consideri, per esempio, quello che Allevi ha detto di Schoenberg e che continua a dire della musica atonale: lui sostiene che essa, con tutte le lacerazioni e i dolori di cui è espressione, non sia più attuale!! Certo che la dodecafonia e l’atonalità non sono più attuali – lo credo bene, è roba di cent’anni fa! – ma il dolore e le lacerazioni, porco cane, sono più attuali che mai!!!!!!!!!!! I bambini muoiono ancora di fame, il mondo è ancora devastato da decine di guerre, da squilibri sociali e ambientali di enorme portata, e lui dice che le lacerazioni e il dolore non sono più attuali??????? I compositori non possono più usare dissonanze? Dovrebbero, secondo lui, esprimere l’angoscia e la solitudine che purtroppo riguardano ancora così tanti esseri umani con melodie da cornetti Algida? Insomma, non ce l’ho tanto con il personaggio Allevi – anche se deve ammettere che lui fa tutto il possibile per farsi prendere sui coglioni – quanto con quello che rappresenta. Può anche darsi che mi sbagli e che abbia invece ragione lei, anzi è quello che mi auguro con tutto il cuore. In ogni caso, promuovere il valore positivo delle cose senza denigrare gli altri è ciò in cui ho sempre creduto e quello che ho sempre fatto, mi creda, sia come musicista che come insegnante; potrebbero testimoniarlo moltissimi miei studenti ed ex-studenti. Il ‘caso’ Allevi, però, lo ammetto, mi ha fatto perdere un po’ le staffe… Ma ora basta, davvero, non ho più voglia di parlare di lui. Ho appena aperto un blog sul futuro della musica, si chiama ‘Rifiutando il metodo Bona’ e l’indirizzo è: http://marcolenzi.wordpress.com. Venga a trovarmi qualche volta, se ne ha voglia. A me farebbe davvero molto piacere. Con stima,
Marco Lenzi

Da marco lenzi a   05/01/2009 4.15

gianni gandi giovanni allevi musicsti italiani che portano musica bellissima

Gianni Gandi, compositore, musicista, pianista . Ha raggiunto oltre un milione e mezzo di visitatori nel suo sito ufficiale di my space.Il compositore di Reggio Calabria segue un genere musicale che va dalla new age all jazz. ha scritto molte musiche per molti programmi televisivi Rai, Bbc, Zdf, Tv Polonia, Ab Sat e via dicendo. I suo cd sono in vendita in oltre trenta paesi. distribuiti dalla società wonder mark.
Nei piu grandi portali della rete da New York a Tokio.
Maggiori dettagli sul sito ufficiale

www.myspace.com/giannigandi

Da alessia martinez a   06/01/2009 12.08

gianni gandi giovanni allevi musicsti italiani che portano musica bellissima

Gianni Gandi, compositore, musicista, pianista . Ha raggiunto oltre un milione e mezzo di visitatori nel suo sito ufficiale di my space.Il compositore di Reggio Calabria segue un genere musicale che va dalla new age all jazz. ha scritto molte musiche per molti programmi televisivi Rai, Bbc, Zdf, Tv Polonia, Ab Sat e via dicendo. I suo cd sono in vendita in oltre trenta paesi. distribuiti dalla società wonder mark.
Nei piu grandi portali della rete da New York a Tokio.
Maggiori dettagli sul sito ufficiale

www.myspace.com/giannigandi

Da alessia martinez a   06/01/2009 12.09

Re: giovanni allevi

*** Per Marco Lenzi.

Ecco, ho apprezzato molto il suo ultimo messaggio e voglio anche aggiungere che condivido al 100% il pensiero sulla DITTATURA in Italia.
Ma questo è un altro discorso ...

In quanto al suo blog... ci passerò senz'altro, magari da lurker, ma ci passerò. Grazie.
A presto.

Da Maria a   06/01/2009 16.49

Re: giovanni allevi

di musica ne ascolto da anni e ne ho suonata tanta essendo un'ex musicista diplomata in flauto traverso, ho scoperto da poco allevi ed anche attraverso il suo libro ,che ho letto e studiato in termini anche di comunicazione (visto che sono laureata in scienze della comunicazione) e in tt il suo percorso di commerciale e costruito ci vedo meno di niente.
I puristi classici lo snobbano,i jazzisti lo isolano,nel pop inteso come tormentone stagionale nn credo sia logico inserirlo,ma di certo è qualcuno che sa quello che compone e suona e lo dimostra la capacità di coinvolgere gli ascoltatori.
Non trovo logico pensare a lui come un cretino qualunque sostenuto da chiesa,jovanotti e compagnia,perchè,aldilà che ciò sia palesemente falso (x esempio la sole luna produsse 1 solo suo disco iniziale e poi lo mollò), parte da un presupposto gravissimo per un artista: CREDERE CHE IL PUBBLICO SIA IGNORANTE E CAPRONE. Io credo che se si ama la musica nn si può prescindere dal pensare che in tt il mondo questo ragazzo a fatto di nuovo parlare dell'italia in termini strumentali e nn per la voce della pausini o i duetti di eros ramazzotti,ma perchè ha studiato e affinato le sue doti artistiche e ha creduto di poter cambiare qualcosa.
Sono stanca di pensare alla musica italiana solo al passato e sentire che il massimo dell'aspirazione sono gli oscar per le colonne sonore (con tutto il merito dovuto,s'intende) ma credo che ci siano moltissimi artisti che potrebbero dare tanto a tt il mondo e che nn ci provano fino in fondo perchè hanno terrore di giudizi come quelli che ho letto qui e che nn hanno nulla di "umano e pietoso" caratteristiche che un artista dovrebbe avere innate e trasmettere in ogni gesto o parola.
saluti

Da taty a   23/05/2009 19.11

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