Joe Locke è un grande strumentista con una adeguata conoscenza musicale, che forse non ha volutamente elaborato una propria poetica. Il suo obiettivo professionale è chiaro ed è sostenuto apertamente: l’importante è la versatilità. Essere capace di suonare in qualsiasi stile ed in qualsiasi contesto.
Presentando il suo gruppo con l’eccellente pianista Geoff Keezer, Locke si sofferma nel sottolineare che detto gruppo può suonare fusion, modale alla Mc Coy Tyner, BeBop, Latin, Swing… insomma, qualsiasi cosa. Sul palco, Locke è un vero e proprio attore e possiede una insolita tecnica di percussione.
I quattro battenti sono tenuti alla ‘Stevens’, cioè con il secondo battente stretto fra il dito medio e l‘anulare ed usa prevalentemente i due battenti tenuti dalla mano destra insieme al battente interno della mano sinistra, sia a singole che a più note. Il fraseggio è esteso, spesso con larghi intervalli.
Il motore delle alette è quasi sempre in uso ed a volte il vibrafono è amplificato con il K&K system, ovvero con dei sensori attaccate sotto le piastre che vengono diretti da un mixer, posto al lato della tastiera.
L’impressione è che si abbia davanti un bravissimo manierista e che ogni brano sia suonato, appunto, ‘alla maniera di…’. Ma questo sembra riduttivo, cioè non fa trapelare il suo inarrestabile entusiasmo che lo spinge a suonare in duo sia con Kenny Barron che con Cecil Taylor, sia con un esponente del bebop contemporaneo che con l’esponente dell’avanguardia estrema per antonomasia.
Se la vita è l’arte dell’incontro, Joe Locke è un esempio per tutti.
Un duetto con Bobby Hutcherson su ‘Old Folks’, che si può vedere su You Tube, è delizioso. E fa dedurre che la più importante influenza sulla formazione di Locke è proprio il lavoro di Hutcherson. Ma è altrettanto vero che si nota la sua conoscenza di Gary Burton e di Mike Mainieri, mentre sembra poco riuscito il suo omaggio a Milton Jackson.
Ma sarebbe ingeneroso criticarlo, Locke è sicuramente una delle più belle storie del vibrafono contemporaneo. Piuttosto si può avanzare la pretesa di stabilire quale sia il migliore Joe Locke, fra la selva di situazioni che ha voluto abbracciare.