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   Una foto, una storia, un'epoca Riduci
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Questa è una di quelle felici fotografie che raccontano una storia , un’epoca.
Da sinistra: Milton Jackson (classe 1923), Red Norvo (classe 1908 – coetaneo di Lionel Hampton), Cal Tjader (classe 1925), Gary Burton (1943), Bobby Hutcherson (classe 1941).
Sono tre generazioni di vibrafonisti, ma non consecutive: dopo Hampton e Norvo (xilofonista, che fu costretto a passare al vibrafono dal successo di Hampton…), ci fu la seconda guerra mondiale e poi uscirono Jackson e Tjader, mentre Burton ed Hutcherson uscirono venti anni dopo.


In mezzo, ci fu la più sfortunata delle generazioni: quella dei nati negli anni trenta. E non ci si riferisce solo al vibrafono: negli anni che morirono vibrafonisti come Eddie Costa e Lem Winchester per banali incidenti, scomparirono il trombettista Clifford Brown, il bassista Scott LaFaro, il pianista Sonny Clark e così via. Erano gli anni della “Gioventù Bruciata”…

Comunque, vengono prima di Burton ed Hutcherson anche Dave Pike e Mike Mainieri (classe 1938). Hutcherson prese anche lezioni da Pike e Burton ebbe come modello Mainieri e non il contrario come si legge sui giornali italiani.
Del resto , basta controllare le date: Mainieri esordisce nel sestetto di Buddy Rich nel 1955, quando Burton ha dodici anni.

Ma tornando alla foto, sono rappresentate anche le tre vie di formazione musicale che sono tipiche fra i vibrafonisti: i batteristi (Tjader), i percussionisti classici (Norvo – xilofonista- e Burton – marimbista-) ed i pianisti (Hutcherson).
Fa categoria a sé, Milton Jackson che arriva al vibrafono con una concezione particolarissima; egli lo vede come un raffinato ed espressivo strumento melodico: come la voce, come il violino.
Se concordiamo che il pianoforte è uno strumento a percussione, ne viene fuori che Jackson – che ha sempre dichiarato che avrebbe voluto fare il cantante – e l’unico non-percussionista nella storia del jazz vibrafono.
Forse, proprio per questo, Jackson ha influenzato tutti – anche chi è venuto prima di lui come Hampton – ma non ha avuto “figli “diretti, poiché nessuno ha avuto quel tipo di formazione.

Senza dimenticare la camicia e cravatta di Jackson, la camicia texana di Norvo, quella californiana di Tjader, l’abbigliamento “figlio dei fiori” di Burton e quello alla ‘Mo’ Better Blues’ (Spike Lee) di Hutcherson; la foto ci riporta anche la guerra dei due vibrafoni americani: il Deagan ed il Musser.
Il Deagan (della Slingerland) è stato il primo grande vibrafono venduto in tutto il mondo, poi – negli anni quaranta – l’ingegnere Musser, dipendente Deagan, andò alla Ludwig e dette vita al vibrafono Musser con la consulenza di Hampton.
Nella foto: Jackson, Norvo e Tjader hanno il Deagan; Burton ed Hutcherson hanno il Musser.
Oggi la Deagan ha chiuso ed è stata assimilata dai giapponesi della Yamaha che con l’aiuto di Mainieri, Dave Friedman e Dave Samuel stanno cercando di fare… il nuovo Deagan. ( Soprattutto, il Yamaha modello 3710 ci va molto vicino…). Mentre la Musser spopola con il Traveller, progettato insieme a Burton. Questi ultimi due strumenti si somigliano molto.

Nino De Rose (docente di jazz al Conservatorio di Milano)