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     Riduci

Discutiamo
di cantanti

Il profilo di alcuni cantanti jazz o avvicinabili al jazz


Bing Crosby & Frank Sinatra
02.jpgMichael Bublé & Bobby Darin
Bob Dorough & Jackie Paris
Al Jarreau e George Benson
Harry Connick & John Pizzarelli
Bobby McFerrin & Kurt Elling
Mose Allison & Ben Sidran
Scatman John & Giacomo Gates
Jon Hendricks & Tony Bennett
Jimmy Scott & Kevin Mahogany
Andy Bey & Mark Murphy
Joao Gilberto & George Fame

 

 

 

 
 
 
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Bob Dorough & Jackie Paris
Ho spesso detto che il cantante preferito da Miles Davis è Bob Dorough e che Charlie Mingus ha sempre chiamato Jackie Paris quando gli serviva una voce per le sue composizioni, tranne un blues che ha cantato lui stesso.
Sconosciuti al pubblico italiano, pertanto, vale la pena di tracciarne i profili.

Bob Dorough è un cantante e pianista che ha composto molte canzoni riprese da altri.
Nell’ultimo disco di quel grande divulgatore che è Michael Bublè, uno dei brani è “Comin’ Home Baby’, un blues di Dorough, portato al successo dal grande Mel Tormè.
E se si osservano le incisioni dei cantanti e pianisti giovani, quasi tutti hanno inciso “Devil May Care” a cominciare, ad esempio, da Diana Krall…
“Devil May Care” fa parte della prima incisione da leader di Dorough… un autentico ‘manifesto’ dove questo musicista dalla voce ‘sgangherata’ con una ottima intonazione ed un pianismo bop efficace, elenca i suoi progetti e le sue sorgenti, fra cui il pianista e cantante bianco per eccellenza: Hoagy Carmichael.
Carmichael non può essere nemmeno per scherzo avvicinato a grandi come Fats Waller o Nat King Cole (lato jazz…) dal punto di vista della voce e del pianoforte… ma ha composto delle canzoni che chiunque avrebbe voluto firmare: da “Stardust” (Polvere di Stelle) a “Georgia On My Mind”, da “The Nearness Of You” a “Baltimore Oriole”, “Blue Orchids” e così via…
Dorough sceglie “Baltimore Oriole” e Miles Davis gli telefona quasi a rimproverargli che il trombettista dell’incisione non è lui…
Anche l’organico del disco è insolito nel 1955: tromba, vibrafono, contrabbasso e batteria intorno alla voce ed al pianoforte del leader…
La voce di Dorough merita qualche osservazione: è una di quelle voci che invogliano i maestri di canto a chiedere all’allievo gentilmente e fermamente di desistere… ma proprio per questo è uno strumento jazz perfetto… come la voce di Armstrong, anche se siamo agli antipodi dal punto di vista timbrico… un mio allievo ha detto che la voce di Dorough sembra la voce di Chet Baker distorta… c’è qualcosa di vero…
Dorough (classe 1923) vanta ormai sessanta anni di collaborazioni, incisioni e composizioni, vorrei solo ricordare i brani incisi con Davis e “Love Came With Stealthy Fingers” che Carmen McRae ha inciso investendola di tutta la sua classe e sapienza.

Jackie Paris è stato invece un cantante e chitarrista ombroso, sfuggente con una voce pulita ed attraente, ma non impostata classicamente.
Paris ha lavorato con Charlie Parker, Lionel Hampton e Dizzy Gillespie e pare sia stato il primo cantante ad incidere “Round Midnight” di Thelonious Monk.
Le sue incisioni sono rare, ma vale la pena di cercarle: canzoni bellissime cantate con una eleganza ed una interpretazione diversa… non quella ferma e virile di Johnny Hartman, né quella adolescente di Chet Baker o con il distacco intellettuale di Mark Murphy o Kurt Elling… Paris sembra sinceramente sorpreso…un umanissimo desiderio di capire anche se si è feriti dentro…
Forse Mingus ha amato questo… deve avere visto in quella voce la strumento giusto per esprimere il “canto d’amore di Duke Ellington”… un canto d’amore a cui Mingus non riusciva a dare seguito, amareggiato (eufemismo…) dalla scena sordida della realtà sociale…
Forse il primo impatto con l’opera di Jackie Paris può sembrare deludente, se lo si scopre dopo averlo ascoltato alle prese con le complesse canzoni mingusiane… ma se si osserva il suo approccio alla canzone e la sua scelta di repertorio, quello che si rivela è un mondo originale… e tutto questo sembra vicino a Curtis Stingers, la nuova voce che si è affermata recentemente.
Di Jackie Paris, oltre ai brani incisi con Mingus, vanno ricordati gli album per l’Impulse e per l’Audiophile.
 
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