Harry Connick & John Pizzarelli
Pare che John Pizzarelli si sia “urtato” che Harry Connick gli si sia rivolto dicendogli: “… Ti parlano di me nella misura in cui mi parlano di te?…”. Pizzarelli ha interpretato la frase come offensiva, ma bastava ribattere che non l’aveva mai sentito nominare… così era pari e patta…
Connick è figlio di un miliardario, mentre Pizzarelli padre è un noto chitarrista jazz…cioè, da un miliardario è nato un cantante, pianista con ambizioni di cantautore ed attore, mentre da un chitarrista è nato un solido cantante-chitarrista… è vero… spesso i loro dischi si somigliano: hanno gli stessi idoli… Frank Sinatra, Nat King Cole ed dintorni… ma curiosamente Connick suona il pianoforte mescolando ogni cosa: da New Orleans (dove è nato) ad Erroll Garner, Monk, Coltrane…mentre Pizzarelli è un chitarrista bop ortodosso che può richiamare alla mente sia Joe Pass che Pat Martino o Kenny Burrell…
Connick quando canta preferisce alzarsi e fare spettacolo… prepara scenette, dirige l’orchestra… sembra farlo scherzosamente, ma in realtà è preparato per farlo… Pizzarelli mira ad un pubblico più ristretto di appassionati jazz e canta accompagnandosi in maniera magistrale… probabilmente nessuno dei due avrebbe avuto un grande notorietà con il solo strumento… cantare li ha resi popolari… ma Connick fu lanciato con grandi mezzi nel film “Harry ti presento Sally” con una strepitosa Meg Ryan… mentre Pizzarelli ha sempre lavorato nei circoli ristretti ed eleganti del jazz “cameristico”…
La voce di Connick sembra capace di ulteriori sviluppi…Pizzarelli ha una voce più acuta, minuta, leggermente nasale e perfetta nell’intonazione e fraseggio… Probabilmente Pizzarelli ha sempre voluto essere un cantante jazz, mentre Connick vorrebbe competere con i “crooners” più popolari… questo differenzia, come si è già detto, il loro spettacolo almeno quanto la loro formazione.
Connick è allievo di Ellis Marsalis che, come ai suoi celebri figli,
gli ha insegnato il jazz fin delle sue origini… mentre Pizzarelli è cresciuto “on the road” insieme agli amici del padre Bucky e questo significa tutti i più grandi musicisti jazz degli anni cinquanta e sessanta con cui ha spesso inciso, vedi George Shearing…
Propongo che la prossima volta che s’incontrano sia Pizzarelli ad apostrofare Connick dicendogli:…”Hai notato come questi canadesi, Krall e Bublè, ci hanno rubato la scena?”…Connick ribatterà …”Parla per te…” e Pizzarelli potrebbe proporgli di fare qualcosa insieme…