'Foglie Morte' è una canzone del poeta Jacques Prevert su una melodia del rumeno Jozef Kosma. La progressione armonica risale ai primordi della musica tonale ed era molto amata da Vivaldi ed i suoi contemporanei.
Nel jazz conseguì lo status di uno dei più eseguiti standard di tutti i tempi, grazie alle versioni di Miles Davis, in un disco di Cannonball Adderley, ed al trio del pianista Bill Evans. Mentre il primo a cantarla nella versione americana fu Nat King Cole nella colonna sonora di un film con Joan Crawford intitolato, appunto, 'Autumn Leaves'.
Il testo originale delle “Foglie Morte” è più o meno come segue:
‘C’è una canzone che ci ritrae
tu che m’amavi ed io che t’amavo
E vivevamo noi due insieme
Tu che m’amavi ed io che t’amavo
Ma la vita separa chi s’ama
Molto dolcemente senza fare rumore
E il mare cancella sulla sabbia
I passi degli amanti disuniti.
L’abilità di Johnny Mercer nel portare questa canzone nel mondo anglo-americano è esemplare.
Innanzi tutto bisogna eliminare la morte, di conseguenza le foglie diventano d’autunno e poi bisogna che tutto questo lasci qualcosa di positivo, che tu ne esca comunque arricchito…
“Le foglie cadenti scivolano sui vetri
le foglie d’autunno rosse e dorate
Vedo le tue labbra, i baci d’estate
Le mani abbronzate che stringevo a me
Da quando sei andata via, le giornate sono lunghe
E presto sentirò la vecchia canzone dell’inverno
Ma mi manchi soprattutto tu, cara,
quando le foglie d’autunno cominciano a cadere.”
L’esistenzialismo francese è sostituito dal pragmatismo statunitense,
ma l’eleganza rimane soprattutto grazie al gioco dell’estate come giovinezza e l’inverno come vecchiaia…
In sintesi, l’esistenzialismo francese vede nella caduta delle foglie d’autunno, la caducità dell’esperienza umana. Mentre il pragmatismo americano, ancora meglio, l’ottimismo… ad ogni costo… statunitense, vede la bellezza dell’autunno e ne esalta il suo necessario ruolo di transizione, di riciclaggio.
(tratto da ‘Improvvisazioni e liriche’ di Nino De Rose)