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   Gary McFarland & Co. Riduci

Lo scrivente pensa che il vibrafono sia uno strumento che rende meglio in un contesto cameristico : i gruppi di Benny Goodman, quelli di Red Norvo, il Modern Jazz Quartet, i duetti di Gary Burton.
Ma, come è giusto, molti amano la situazione opposta:
il vibrafono davanti ad una big band.

Il primo ad assemblare il vibrafono con l’orchestra, mettendo lo strumento in primo piano, è stato
Lionel Hampton.
Anche se Hampton si era affermato nei piccoli gruppi di Goodman, mettendosi in proprio, volle una big band dietro di sé.
Hampton era un enorme talento naturale: altri scrivevano per l’orchestra, ma dovevano lasciargli il ruolo principale.
Terry Gibbs
seguì la strada di Hampton, quando fu assunto a Las Vegas per dirigere un’orchestra di base. Il che significa che doveva fare di tutto: accompagnare cantanti, ballerini, comici, fare ballare il pubblico e così via.
Ma ovviamente c’era tempo per fare jazz ed incidere qualcosa.
Milt Jackson
ha inciso con la big band di Dizzy Gillespie e quella di Quincy Jones ed ha realizzato un doppio album con quella di Count Basie. Come co-leader, Jackson condusse una big band insieme a Ray Brown che ha lasciato alcune incisioni.
Gary Burton
ha inciso con Carla Bley e con Dave Grusin.
Cal Tjader
ha inciso “Hip Vibrations” sotto la direzione di Benny Golson e “Last Night When We Were Young” con la direzione di Frank Strazzeri.
Un passo più avanti lo fece Charlie Shoemake che si alleò con l’orchestratore e direttore Bill Holman e nacque una orchestra con due leaders, che lavorò soprattutto per incidere le accattivanti composizioni di Shoemake.
Bill Holman
era stato la spalla dell’orchestra di Terry Gibbs, ma il suono che realizza con Shoemake è diverso, più vicino alle correnti attuali.
Un’altra big band diretta da un vibrafonista è quella di Emil Richards, che può essere ascoltata facilmente su You Tube.
E’ evidente l’affinità con l’orchestra di Gibbs, ma Richards non si mette davanti l’orchestra come fa l’amico e collega.
Un vibrafonista di jazz moderno che ha tentato sempre di avere un’orchestra, è l’ungherese Tommy Vig. Il brano che suona spesso è “Softly As In A Morning Sunrise” composto dall’ebreo ungherese Sigmund Romberg. Probabilmente anche Vig è un ebreo ed ama infarcire le presentazioni dei brani con umorismo .
Le sue incisioni sono introvabili, ma su You Tube lo si può ascoltare a sufficienza per capire che si tratta di un musicista molto preparato.

You Tube elenca molti video di vibrafonisti con big band.

Sorprende Gil Sorin con una big band israeliana. E’ un solo brano, ‘Round Midnight’, ma vale la pena di ascoltarlo.
Il vibrafonista più richiesto dagli orchestratori è stato Eddie Costa, lo si può ascoltare nel capolavoro di Gunther Schuller e John Lewis, “Jazz Abstraction”, e nel lavoro di Andrè Hodeir che mise in musica James Joyce.
Buono anche il lavoro di Wolfgang Schluter,  vibrafonista che si era affermato nel quintetto di Art Van Damme, un fisarmonicista che ha guidato per decenni un quintetto alla George Shearing con la fisarmonica al posto del pianoforte.
Schluter ha anche inciso con il pianista Michael Naura per l’ECM, in vari contesti, anche in duo.

Una figura degna di un romanzo è
Gary McFarland, del quale esistono molte foto mentre dirige un’orchestra con un battente da vibrafono in mano.
McFarland morì avvelenato a 38 anni. Gli inquirenti liquidarono la cosa come un incidente.
McFarland si stava affermando come compositore ed orchestratore di primo rango. Aveva cominciato con Gerry Mulligan e Bob Brookmeyer ed era arrivato a scrivere lavori completi sia per Bill Evans che per Steve Kuhn, Stan Getz, Gary Burton , Clark Terry e così via.
Egli aveva anche un suo lato “pop”: amava cantare e fischiettare brani dei Beatles  e della bossa nova ed insieme al chitarrista Gabor Szabo e Cal Tjader provò a realizzare una casa discografica di jazz commerciale.
You Tube è piena della sue incisioni “pop”, ma vale la pena di analizzare uno dei suoi lavori più selettivi.
“The Gary McFarland Orchestra con Bill Evans”
è una incisione molto interessante.
McFarland allestisce un quintetto da sogno intorno al suo vibrafono: Bill Evans al piano, Jim Hall alla chitarra, Richard Davis al contrabbasso e Ed Shaughnessy alla batteria.  E, sullo sfondo, mette un quartetto d’archi e due suonatori ad ancia: Phil Woods e Spencer Sinatra.
Possono venire in mente tanti lavori della Third Stream come quello menzionato di Schuller e Lewis, ma su tutto si capisce di avere di fronte un musicista eccellente.
Gary McFarland è un vibrafonista-compositore: ogni sua nota è studiata come un tassello della composizione. Il suono è bello, vicino a quello dell’amico Cal Tjader, ma più morbido, più misterioso.