Dave Samuels è un musicista molto preparato che Gary
Burton ha promosso a sua vece come insegnante di vibrafono nella Berklee di
Boston.
Samuels è partito come batterista poi, si è dedicato
al vibrafono sposando la tecnica e la logica di Burton, cioè due battenti per
mano costantemente, ma non sempre rinuncia al motorino delle alette.
Si fece notare in un sestetto del sassofonista Gerry
Mulligan che annoverava anche il suo compagno di Berklee John Scofield alla
chitarra. E nello stesso tempo cercava di lavorare in duo con David Friedman.
Il gruppo dei due percussionisti si chiamava ‘Double Image’ che godette di
qualche risonanza, ma la produzione era eterogenea, anche se per Samuels e
Friedman documenta l’amicizia di una vita.
Samuels aumentò notevolmente la sua visibilità
unendosi agli Spyrogyra un gruppo fusion che agiva nell’area aperta dai Weather
Report, Steps Ahead eccetera.
Nel frattempo Samuels ha sempre inciso molto sia
come leader che come collaboratore. Egli non sceglie il genere come
collaboratore, mentre come leader cerca di comporre quasi tutto il materiale da
incidere. Questo è molto ambizioso e sinceramente non sembra una grande scelta.
Senza fare del criticismo, Samuels dovrebbe riflettere che Burton ha sempre
cercato di scegliere il suo repertorio fra i migliori compositori di temi della
sua generazione: da Mike Gibbs a Chick Corea, da Carla Bley a Steve Swallow e
senza dimenticare gli standards.
La migliore incisione di Samuels è forse un duo con
il pianista Andy Laverne. E’ facile pensare al duo Burton-Corea, ma Samuels e
Laverne lavorano duro per evitare l’accostamento, diversificando quanto più
possibile il tepertorio. Altre incisioni, compresa quella italiana con Furio Di
Castri e Tullio De Piscopo, danno l’idea di un musicista che si esalta negli
arrangiamenti e non nel solismo. E soprattutto che si tratti di un imitatore di
Burton o che cerchi da fare qualcosa di commerciale.
Probabilmente anche per questo, Samuels prova a
sedersi sulla sedia lasciata vuota da Cal Tjader, cioè cerca di concentrarsi
sul ‘latin jazz’. Il suo linguaggio rimane invariato, ma usa una sezione
ritmica “latina” ed inserisce fra i suoi collaboratori, artisti come Danilo
Perz, Javier Carrizo, Sammy Figueroa, Andy Narell, Dave Valentin, Oscar
Stagnaro ed altri.
Sempre più convinto vara un ‘progetto caraibico’,
che incide un cd anche in compagnia della cantante Diane Schuur.
Dal vivo, con Paquito De Rivera al sassofono o
clarinetto, l’impressione è gradevole, ma resta il dubbio che ci sia del
manierismo e non una autentica poetica.
Comunque l’ormai sessantenne vibrafonista sembra
essersi ritagliato uno spazio preciso. Il Caribbean Jazz Project continua a
lavorare ed incidere e vanta anche un
Grammy con “The Gathering”.
Non va dimenticata anche l’opera didattica di Dave
Samuels che ha registrato due video cassette sull’uso del vibrafono in un
contesto modale, con libretto allegato.